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I percorsi della via del ferro
Un “mare” di verde ricopre le alture dell’appennino calabrese, che da Gambarie giunge sino alla Basilicata.
Le Serre sono parte costituente di questo “mare” e sono comprese tra il massiccio dell’Aspromonte e la Sila, occupando il territorio che si estende a nord dall’istmo di Marcellinara fino alla Limina a sud.
È ciò che rimane del Gran bosco della Calabria, che in origine si spingeva verso le coste ioniche quasi a lambirne le spiagge, depauperato nel corso dei secoli a causa dell’intenso disboscamento a cui fu sottoposto dal periodo della Magna-Grecia fino alla fine del Medioevo.
A quei tempi bisognava reperire legname per la cantieristica navale e la costruzione di palazzi e chiese.
La catena montuosa delle Serre
I monti delle Serre fanno parte delle cosiddette “Alpi Calabresi” e costituiscono un unicum per il felice connubio che si crea tra ambiente, beni culturali e archeologia industriale.
Il granito la fa da “padrone”. Le Serre infatti sono ubicate sopra una batolite di granito tra i più vasti d’Europa, circa 45 km.
Molte le cave dalle quali gli artigiani delle Serre, i “Paparineri”, hanno con il proprio duro lavoro cavato il materiale litico per creare portali artistici per chiese e palazzi nobiliari, ma anche semplici abitazioni, macine per mulini e frantoi.
I rilievi più importanti sono il monte Pietra del Caricatore (1.414) e il monte Pecoraro (1.423).
A fianco delle conformazioni granitiche emergono prepotentemente ad est, verso Stilo, Bivongi e Pazzano, i grigio-rossastri massicci calcari-dolomitici del Monte Consolino (701) e del Mammicomito (1.047) che in passato costituivano il più grande bacino minerario del Sud Italia.
Dalle sue ventinove miniere attive nel tempo si estraeva la limonite che veniva trasformata in ferro e manufatti nelle molte ferriere e fonderie che per oltre duemila anni furono attive nel comprensorio.
Il paesaggio
Il territorio è vario e cangiante, in base alle stagioni risulta particolarmente interessante.
È costituito da paesaggi montani, con picchi molto alti, che si alternano a colline degradanti verso la costa e valli profonde scavate dai corsi d’acqua nel loro fluire verso il mare.
Visitando le Serre calabre si ha la sensazione di essere allo stesso tempo in più posti diversi.
Dal mare, sia dal lato della costa Ionica che Tirrenica, percorrendo appena dieci chilometri si raggiungono le colline e dopo altri dieci chilometri ancora i verdi boschi. Un miracolo della natura che solo in altri pochi posti al mondo si può ammirare.
Come raggiungere i luoghi delle Serre
Vari sono i modi per poter visitare le Serre e i luoghi dal trascorso industriale.
La via principale è costituita dalla ex S.S.110, che nel tratto ionico ricalca l’antica via che consentiva il trasporto del minerale da Pazzano alle fonderie, e dalle strade provinciali che si dipartono da essa.
Percorrendo queste vie si possono visitare tutti i più importanti opifici delle Serre.
Un dedalo di sentieri immersi nei boschi, praticabili con bici, a piedi o con fuoristrada, ci permettono di immergerci ancor di più in paesaggi di grande interesse e bellezza.
Ci si può imbattere infatti, nascosti dagli alberi e lungo corsi d’acqua, in altri opifici che ci “raccontano” la loro storia.
Gli appassionati della natura possono percorre la strada ferrata “Ziia-Ferdinandea” che porta al centro del “Bosco di Stilo”, passando per la Ferdinandea e la via Grande. Quest’ultima un’antica strada bizantina che da Bivongi conduce a Serra San Bruno.
Scopri le miniere
Le miniere della
via del ferro
Esplora le antiche miniere della Via del Ferro e scopri i segreti di uno dei più grandi bacini minerari del sud Italia, un luogo dove storia e natura si intrecciano in un racconto affascinante.

